Ho fatto uno strano sogno, sembrava vero

Lo vedete quest’uomo? (cit)

Era la primavera del 2013, si presentava come leader della coalizione PD + SEL che avrebbe governato l’Italia, con un programma condiviso da tutto il centrosinistra.

E’ lui che io ho votato alle ultime elezioni politiche contribuendo ad una vittoria, seppur risicata, del Partito Democratico.  Una vittoria a metà che ha determinato che altri governi, sempre più distanti dalla volontà popolare espressa con quel voto, si susseguissero alla guida del Paese.

renzi-verdini-alfano

Ora, li vedete questi tre? (cit.2)

Sono passati tre anni. Al governo non c’è Bersani, Sel è dall’opposizione di Matteo Renzi, che nel 2013 faceva ancora il sindaco di Firenze ed era uscito sconfitto dalle primarie del Pd. Governa assieme ad Alfano e Verdini, fuoriusciti da Forza italia ma ancora orgogliosamente di destra.  A qualcuno potrà andar bene che ci siano loro a fare le nostre leggi, ma nessuno di noi, esprimendo il nostro voto, poteva immaginare che accadesse e non lo voleva.

Ecco, che siano proprio loro tre a spingere l’Italia verso una nuova era, stravolgendo completamente il nostro sistema con una riforma elettorale che cambia la Costituzione, proprio non mi va giù.

Proprio non riusciamo ad imparare nulla dal passato?
Ci siamo beccati Berlusconi per 20 anni. Oggi il copione è sempre lo stesso: un uomo arrogante, molto deciso (il fascino per Mussolini non ce lo vogliamo proprio scrollare di dosso, purtroppo, anche se tanti non se ne rendono conto) e che disprezza i propri avversari aizzando la propria folla. Berlusconi “divideva et imperava”. E’ finito il suo tempo ed ecco che, dopo una breve pausa moderata (giusto per ricaricare le pile) targata Monti e Letta, arriva Matteo Renzi.

E ripete tutto: una volta arrivato al potere senza legittimazione popolare usa le stesse tecniche del suo predecessore: qualche regalino al ceto medio (vedi 80 euro) – meno bisognoso di quello povero ma più forte elettoralmente – e poi via dritto verso un tentativo di cambiare la costituzione per prendere ancora più potere e completare l’opera.

Lo aveva anche detto. “O adesso o mai più”. E’ partito con la riforma nel momento della sua maggiore popolarità e si ritrova ora al voto più debole che mai.
Ma è un dentro o fuori, se vince si ricarica e, grazie al potere che acquisirebbe, risalirebbe la china.

E allora ecco che parte una campagna di marketing elettorale di dimensioni mai viste prime. Avete notato quanti messaggi sposorizzati appaiono su facebook per promuovere il sì? Quelli costano. E parecchio.

Poco mi importa se abbia scritto nella felpa “Centro Sinistra”. Mi risuonano ancora nella mente le parole di Gianpaolo, operaio di Fincantieri che in un recente servizio su Piazza Pulita ha detto candidamente: “Non è sinistra”. Ed è così. Non basta scriverselo addosso, bisogna esserlo. E togliere potere al popolo per rendere un governo più forte non può essere qualcosa neanche lontanamente di sinistra. Così come non lo è togliere le competenze alle regioni, così come non lo è zittire le opposizioni, così come non lo è permettere l’elezione del Presidente della Repubblica per mezzo della sola maggioranza.

Non è sinistra e non è neppure democrazia. E se nel frattempo Renzi ha cresciuto e nutrito un popolo di fan che sono riusciti a superare in arroganza, saccenza e scontrosità perfino i grillini del primo periodo, non dobbiamo né stupirci né farci spaventare.

 

 

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Chi sono

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Consigliere comunale - lista civica "Cittadini per San Vito". Ex assessore all'ambiente, energia, innovazioni tecnologiche

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